Palermo ha ricevuto una menzione speciale all’Urban Award 2025 per le buone pratiche di mobilità sostenibile. Un riconoscimento che, sulla carta, celebra l’impegno della città verso una mobilità più dolce, inclusiva e rispettosa dell’ambiente.
Ma basta uscire di casa per rendersi conto che la realtà urbana è tutt’altro che premiabile.
Incidenti, divieti e piste ciclabili monche: il lato oscuro della mobilità
Mentre l’amministrazione esulta, i cittadini assistono a:
- Incidenti stradali in aumento, spesso causati da velocità, inciviltà e mancanza di controlli
- Un’ordinanza che vieta la circolazione dei velocipedi nel centro storico, proprio dove servirebbe più mobilità dolce e meno traffico
- Piste ciclabili da poco realizzate in zona Policlinico che presentano già criticità: interruzioni improvvise, attraversamenti pericolosi e vegetazione spontanea che lentamente prende il sopravvento.
Qui l’esempio di tratto della ciclabile che scorre lungo via Salamone Marino e finanziata coi fondi del PNRR. La linea rossa evidenzia come la vegetazione spontanea va ben oltre le ginocchia. Abbiamo appositamente posto il monopattino in quella posizione per dare un’idea dell’ingombro degli arbusti e da quanto tempo non vedono un decespugliatore…

Il messaggio che arriva ai ciclisti è chiaro: “Pedala, ma non troppo. E non qui.”
E lì dove non c’è erba, ci pensano i cassonetti della Rap, che ancora ad oggi non trovano una collocazione stabile. Cassonetti davvero smart che si muovono soli…

Ma anche l’alttraversamento posto fra corso Tukory e l’Ospedale dei Bambini lascia desiderare in termini di sicurezza. Piuttosto che creare degli scivoli e attraversare il marciapiede spartitraffico, si è preferito girarci attorno. Col rischio che le auto prendano in pieno le bici dato che da questo varco possono fare inversione di marcia o in ogni caso svoltare per raggiungere la vicina struttura ospedaliera.

E il pasticcio di piazza Durante…

Ma di tutto ciò nessun Consigliere di zona osa parlarne perché le ciclabili non portano voti.
Un premio che rischia di diventare una foglia di fico
La menzione Urban Award dovrebbe essere un punto di partenza, non di autocelebrazione. E’ un riconoscimento simbolico, utile a raccontare una Palermo che “vorrebbe essere” sostenibile. Perché la mobilità sostenibile non si misura con le brochure, ma con:
- La sicurezza reale di chi si muove a piedi o in bici
- La continuità e qualità delle infrastrutture
- Il coraggio politico di contrastare l’inciviltà e tutelare i più vulnerabili (vedi scooter illegali)
- Una massiccia campagna di comunicazione a favore delle ciclabili, affinché vengano percepite come una risorsa per il territorio. Oggi invece vengono identificate come un elemento che ha tolto il posteggio alla propria auto o di aver aumentato il traffico lungo via Oreto. Niente di più falso perché in via Oreto continua la sosta selvaggia, oggi come ieri. ma il messaggio che passa è ben diverso però.
Chiediamo all’amministrazione:
- Revisione immediata dell’ordinanza anti-velocipedi, che penalizza i cittadini virtuosi
- Campagna di sensibilizzazione e controllo contro la sosta selvaggia e l’uso scorretto dei monopattini e dei motorini illegali spacciati per velocipedi.
- Un piano di comunicazione affinché le nuove e future piste ciclabili (corso Calatafimi, Zisa, corso F. Aprile) possano essere percepite come una risorsa della mobilità per le Circoscrizioni.
Palermo ha talento, associazioni attive, cittadini pronti a cambiare. Ma serve una politica che non premi se stessa, bensì protegga chi ogni giorno sceglie di muoversi in modo sostenibile.

Assegnare questo premio alla città di Palermo e come assegnare il nobel per la pace a Trump. Ci vuole coraggio ad assegnare certi premi, basati solo sulla carta, perchè nella realtà la mobilità sostenibile a Palermo è solo un contentino per far prendere soldi (probabilmente alle solite imprese create ad hoc) e propaganda che per dare un reale servizio a chi ogni giorni si muove in questa città.
Veramente da trasecolare: Palermo città con mobilità sostenibile???!! Boh…certi premi la dicono lunga…
Davvero una vergogna assegnare il premio alla mobilità che è uno dei settori che ha sempre funzionato male ed adesso, con Lagalla, ha proprio toccato l’apice.
A Palermo, dove sono nato e risiedo tuttora, puoi muoverti esclusivamente con i mezzi privati, in maggioranza con motori a scoppio e dunque altamente inquinanti.
Davvero non capisco si possa dare ad una amministrazione, come il Comune di Palermo, tale premio.
Soltanto uno come Lagalla poteva ritirare un simile premio, essendo privo del minimo rossore!
Ho saputo di altri premi in arrivo sempre coerenti con la realtà Palermo:
– Migliore città lagunare
– Città con più occupazione lavorativa in Europa
– Premio città sottomarina
– Premio città demafiazzata
– Migliore foresta cittadina
– Premio navi spaziali ecologiche
– Premio miglior faccia di bronzo tra i Sindaci dell’Universo e della Storia
– Premio Ciancimino abusivismo sostenibile
Grazie Sindaco GalCiancimino, Lei ci onora insieme a Cuffaro e altri galantuomini di far parte di questa coerente e trasparente Terra!
Sono ciclista a Palermo da quando avevo 14( ne ho 40). Ricordo ancora la totale assenza di zone pedonali e piste ciclabili,(i turisti che affollano Corso Vittorio Emanuele oggi erano file di macchine in doppia fila e altre bloccate nel traffico)…Le piste ciclabili che abbiamo a Palermo, sono ridicole, piccole, non sicure e trascurate e abusate da cose e persone non cicliste ..
Palermo si presta benissimo al ciclista: è pianeggiante, bellissima e piccola. Basta volerle fare le cose buone e con buonsenso …
È il palermitano “vaistasu” e intollerante verso il ciclista,(che lo vede come uno che “sa a livari i menzu a strata”,, suonandoti perché ha paura di ammazzarti), il problema! È la suA mentalità burina e pigra che non va. Purtroppo, noto sempre più con sconforto, che il palermitano “vaistasu”non è necessariamente chi non ha studiato, ma troppo spesso persone con livello socio-culturale alto.
Svegliamoci e apprezziamo di più la bellezza e la fortuna di vivere a Palermo…
Questo riconoscimento è a dir poco paradossale!
Mi viene in mente Woody Allen (cit. “Adolf Hitler: premio a miglior dittatore fascista” 😁.
Forse il problema è che ci sono un po’ troppe associazioni, o presunte tali, la cui ragione di esistenza è dare premi ai sovvenzionatori…(Non so se è questo il caso, ma consiglio un po’ più di attenzione in futuro).
Vorrei però puntualizzare una cosa anche a Patrizia: ok ciclista, ma purtroppo il ciclista palermitano si comporta come l’automobilista palermitano. Un po’ come Alberto Sordi quando faceva l’automobilista 😏.
Con l’avvento deiie biciclette in affitto pensavamo ad una svolta green…peccato che le troviamo in contro senso, sui marciapiedi, nelle zone pedonali…
Anche la forma più antica di mibiki8sostenibile ovvero la camminata a piedi è in seria difficoltà e richiede un ampio e profondo rifacimento dei marciapiedi in troppe strade pieni di buche e crateri (provocati spesso dalle radici dei tanti ficus e pini inadatti alla città).che espongono il pedone a rovinose cadute e il Comune al risarcimento dei danni. A ciò aggiungo la mancanza di scivoli per le persone mobilità ridotta ed il disallineamento delle strisce pedonali quando ci sono con la direzione di cammino. Tutto questo va visto insieme alla riflessione sull’improvvido verde urbano che spesso aggrava la situazione.
LA REGIONE SICILIA SULL’ AMBIENTE “ SE LA CANTA E SE LA SUONA”
A proposito di premi e premiati vorrei riportare la seguente notizia:
quest’ anno l’ assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente, in collaborazione con Arpa Sicilia, ha istituito il premio “Custodi dell’ Ambiente”.
Tale premio dovrebbe essere “un riconoscimento per valorizzare l’impegno di persone, imprese, enti, associazioni, artisti e produttori che abbiano realizzato azioni, opere, iniziative o produzioni con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.”
A valutare le candidature è una commissione composta dall’assessore, dai dirigenti generali del dipartimento dell’Ambiente, dell’Arpa e del Corpo forestale, e da eventuali esperti designati dall’assessorato. Il premio sarà assegnato con cadenza annuale.
E fino a qui tutto normale, anche se francamente non si capiva la necessità di creare un nuovo premio : di premi inutili c’ è ne sono tanti….
Ma appena abbiamo saputo chi sono i proclamati abbiamo capito tutto.
“Per aver sostenuto con determinazione soluzioni innovative per trasformare i rifiuti in risorsa, dando impulso alla realizzazione dei termovalorizzatori di Palermo e Catania. E aver promosso un nuovo sistema che permetterà alla Sicilia di archiviare le discariche per un modello moderno, pulito ed efficiente”.
Con questa motivazione il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è stato insignito dell’ ambito riconoscimento di …. ambasciatore dell’Ambiente Sicilia 2025.
Oltre a lui e stato puro premiato il ……presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.
A premiare i vincitori, visibilmente emozionati, è stata…. l’ assessora regionale all’ ambiente.
La manifestazione è avvenuta ad Agrigento davanti a una folla plaudente di politici e burocrati regionali.
Cioè la Regione ha istituito un premio per…..auto premiarsi.
La notizia è stata così commentata dalla consigliera regionale Valentina Chinnici:
“Pensavamo di esserci imbattuti in una pagina satirica che parodiava i canali ufficiali della Regione. Invece è tutto vero: la Regione Siciliana istituisce un premio per l’Ambiente e se lo auto assegna. Con motivazioni, peraltro, assai risibili. Siamo davanti ad un parossismo di assurdità, qualcosa che neppure cercando tra le opere di Pirandello e Ionesco”.
In parole povere la Regione sui temi dell’ ambiente “se la canta e se la suona” e si…. autoincensa.
COMPLIMENTI!!!!
P.S. Chi sa quanto è costata e se tale premiazione è stata inserita nello scarno programma di “Agrigento capitale della cultura ”?.
Ci sta. E’ la città con il numero più alto di motocicli elettrici guidati da bimb…kia. E poi si parla di mobilità sostenibile, non di rispetto del codice della strada. Quello ce lo daranno l’anno prossimo.
Da ciclista palermitano imperterrito e per scelta, la notizia mi ha meravigliato e sconcertato viste le condizioni in cui l’utilizzatore di bici si ritrova per le strade di Palermo, così come detto da altri prima di me.
Sono andato a vedere il sito di Urban Award, e mi sono fatto l’idea che la menzione speciale al comune di Palermo sia stata assegnata per la realizzazione delle piste ciclabili in quanto struttura, e non certo per la loro gestione in un territorio dominato innanzitutto dall’idea diffusa della prevalenza su tutto dell’auto privata.
Territorio di cui il gestore, la macchina comunale, appare incapace di esercitare il controllo, vedi abusivi, questione rifiuti, offerta del trasporto pubblico, mezzi elettrici manomessi che spadroneggiano liberamente e quant’altro, tutto ampiamente visibile e segnalato anche qui.
Come si legge sul sito internet di Urban Award la menzione speciale non è uno dei tre premi previsti dall’Urban Award. Nella sostanza: sono state fatte le piste ciclabili, dopodiché i cordoli e i paletti di segnalazione danneggiati rimangono tali, il verde spontaneo e soprattutto l’occupazione di auto, cassonetti, merce dei negozi e quant’altro ne rendono arduo l’uso cui sarebbero destinate, ovvero la circolazione delle biciclette, il tutto contribuendo ad aumentare l’idea di degrado che purtroppo emana complessivamente da Palermo.
Della serie: “Non hai vinto, riprova!”